martedì 20 ottobre 2009

...e perchè "vela e volo"?

...credo che chiunque leggesse il mio Blog alla fine si domanderà: "ma perchè Vela & volo quando fin'ora non c'è nulla di vela?".
Capisco e credo che sia doveroso raccontarne il motivo:

Per il volo credo sia chiaro viste le foto, inoltre sono appassionato della simulazione di volo....simulazione perchè la reale non posso permetterla e quindi mi accontento....
Un discorso un pò più lungo merita la mia passione per la "Vela".....perchè?
sono (praticamente dalla nascita) un amante della solitudine e tranquillità che offre il navigare per mare e soprattutto in barche medio grandi...ovviamente per "barche" intendo solo ed esclusivamente quelle a vela.
Le barche e la "vita in mare" sono state i miei primi "amori", pur nascendo in una città di mare come Napoli dove l'avevo a pochi passi, ma non era la stessa cosa come starci completamente a contatto o meglio ancora "sopra"...già all'età di 10 anni circa facevo i salti mortali per svegliarmi la mattina alle 4.00 pur di accompagnare a pesca i miei cari zietti (anche se all'epoca non aveva no barche)....a dire il vero non prendevamo quasi mai nulla, ma non era importante...l'importante era poter stare vicino al mare e sentirne i suoi "profumi" e le sue "melodie".
Qualche anno dopo uno dei miei zii acquistò uno splendido gozzo Napoletano , era tutto in legno con il ponte in mogano e la carena verniciata di blu di circa m. 7.50. Solo a vederlo in secca nel cortile della sua casa nel periodo invernale e poterne sentire il "profumo" della vernice antivegetativa mi brillavano gli occhi e già pregustavo quando in primavera poi la si metteva in acqua.
Dopo un periodo di lontananza dal mare per vari motivi (sono stato circa 6 anni in Germania), finalmente ritornato alla mia Napoli, ebbi l'opportunità di poter fare il mio primo corso di vela alla Lega Navale con sede a Molosiglio.
Ricordo le sensazioni di quella prima uscita a vela come se fosse ora: era dicembre, un tempo da lupi, pioggia, vento e mare forza 5, l'istruttore raduna noi allievi sul molo.
Noi sicuri che ci avrebbe detto che si sarebbe rimandata la lezione, ma con nostro grande stupore ci "ordinò" di indossare le cerate e gli stivali perchè "si sarebbe usciti..." noi allievi eravamo increduli, ma accettammo con piacere. Il nostro "umore" entusiasta però calò subito vedendo il tipo di imbarcazione con cui saremmo usciti con quel mare: un "piccolissimo" Laser 16!!!


...e per lo più in 5 persone + l'istruttore!!!
Ovviamente non ci perdemmo d'animo e uscimmo, manovre perfette e a turno uno di noi andava al timone con l'istruttore a poppa diritto con i piedi sul bordo che ci "urlava" gli ordini.
Le onde erano così grosse che quando entravamo nel cavo dell'onda non vedevamo la punta dell'albero dell'altro Laser 16 con gli altri allievi...è da tenere presente che l'albero del Laser 16 è alto circa 4/5 metri...alla fine fu una bella esperienza e per certi versi anche divertente...tutto merito dell'istruttore che seppe "gestirla" ottimamente.
Faccio altri corsi e prendo la patente nautica senza nessun limite dalla costa presso la scuola del grandissimo amico Oreste: un vero "Lupo di mare" con la L maiuscola, il quale mi insegna molti "trucchetti", oltre, e la più importante di tutte, alla vera filosofia dell' andare in barca a vela.
In quel periodo ho la fortuna di conoscere un architetto professore universitario abbastanza famoso a Napoli, che, a corto di "ciurma" per il suo splendido "Swan 42" del 1972 tutto pontato in teak, tenuta in maniera molto rustica, niente avvolgifiocco (lui amava il fiocco con i garrocci) e ovviamente niente avvolgiranda...tipo questo:


mi chiese se volevo qualche sabato e/o domenica far parte della ciurma, in quanto lui di solito i weekend li passava completamente in barca girando lo splendido golfo di Napoli e facendo tappe a Ischia, Capri, ecc . ecc. pernottando nei vari porti...ovviamente non me lo feci ripetere due volte ed accettai!!
E' stato un bel periodo, è lì che mi sono appassionato alle barche "grosse" a vela, dove si partiva dal porto di Napoli incuranti del maltempo e con pioggia e/o vento e si andava a Capri anche quando i traghetti non partivano per mare grosso.
Lì ho capito che la vela è la "Barca", tutte le altre le fanno un baffo per come tiene il mare, per come fila nell'acqua naturalmente, per le "melodie" che emette o i lamenti se non la sai condurre...te ne accorgi subito quando non sta andando come dovrebbe...si lamenta e viceversa quando va come un delfino...gioisce...
...se non ricordo male ho una foto di quei "tempi"....si....eccomi in uno di quei "viaggi" di fine settimana mentre ritornavamo al porto di Napoli in un momento di meritato relax dopo aver alzato da SOLO lo spinnaker!!!


Quel giorno la "ciurma" era composta in totale da 4 persone: il capitano (l'architetto) e quindi non poteva governare le vele, una signora di circa 65 anni anch'essa non ne sapeva nulla, un collega dell'architetto 70enne (e poteva fare ben poco...) ed io...ovviamente avendo il vento di poppa poteva mai il "capitano" non drizzare lo spinnaker pur essendo a corto di ciurma? macchè..............

Queste esperienze in barca mi hanno insegnato molte cose, principalmente la gerarchia disinteressata che è necessaria per governare bene una barca e soprattutto l'indispensabile collaborazione reciproca piena di umiltà.

Continua alla prossima.....

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